L’8 aprile, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, insieme al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha tenuto una conferenza stampa in cui, presentando il “decreto liquidità”, ha annunciato un “poderoso” piano a sostegno del sistema economico italiano. Il decreto-legge introduce misure urgenti in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese. Le misure previste da questo nuovo provvedimento si sommano a quelle del Cura Italia, decreto in via di conversione.
A lasciare basiti è il fatto che tra tutte queste misure urgenti non si sia trovato spazio per il Terzo settore, che viene così abbandonato al suo destino.
Nessuna sospensione di affitti o di utenze (acqua, luce e gas) o qualsivoglia abbattimento fiscale è stata prevista per le associazioni non a scopo di lucro; ciò a testimoniare alcune cose: in primo luogo e ad onor del vero quello che va riconosciuto è che quanto ci sta travolgendo è un accadimento talmente enorme che, seppur forse non completamente imprevedibile, qualche attenuante a chi ha la responsabilita’ di guidare decine di milioni di persone, puo’ essere concessa.
Però è altrettanto vero che nessuno, ad oggi ha ricevuto un aiuto tangibile dallo stato e cio’ a quasi due mesi dalla prima manifestazione del contagio. Non dallo stato, ma dalle Associazioni , dalle Persone di buona volontà, SI! E come ricambia, lo stato, questa surroga che tenta di tappare le falle che esso dimostra ad ogni pie’ sospinto? Dimenticando , appunto, abbandonando al proprio destino le Associazioni che svolgono servizi sociali, di pubblica utilità, così importanti proprio in questo momento.
La realtà è che fino a quando avremo discrepanza tra paese legale e paese reale, non ci saranno buone possibilità di riuscita. Fin quando le esigenze del popolo (paese reale) non corrisponderanno davvero all’espressione di voto e alle leggi (paese legale) i nostri problemi saranno sempre maggiori delle soluzioni.